La legge 4/2013 definisce lo statuto delle professioni non regolamentate per tutti gli operatori che non appartengono ad un Ordine professionale o ad un collegio.
Nel caso del saldatore, le cui mansioni sono di leggere e interpretare la documentazione tecnica, di eseguire saldature su materiali ferrosi e leghe, appare evidente come esso rientri a pieno titolo nella definizione di professionista.
Le normativa di riferimento sono la UNI EN ISO 9606:2013 e la UNI EN ISO 9712:2012 le quali disciplinano: la prima, le prove di qualificazione dei saldatori e la saldatura per fusione; la seconda, le prove non distruttive e la qualificazione e certificazione del personale addetto alle prove non distruttive.
La qualifica del saldatore avviene facendo riferimento ad una specifica procedura di saldatura in conformità ai parametri indicati in una WPAR e con indirizzo ad una norma.
A seguito delle prove sui saggi prelevati, ciascun saldatore viene qualificato in base ad un dato campo di validità, al di fuori del quale la qualifica perde di efficacia; il campo di validità è definito dal procedimento di saldatura, dal metallo base, dal materiale d’apporto, dal tipo di elementi da saldare e dal loro spessore, dal tipo di giunto e della sua preparazione e in ultimo dai parametri elettrici. La molteplicità delle variabili richiede un’attenta analisi, al fine di preparare e qualificare un saldatore entro campi di validità più ampi nell’ambito della propria attività lavorativa, senza far ricorso a continui aggiornamenti. La qualifica del saldatore richiede un rinnovo periodico.
Tecnolab è in grado di qualificare saldatori professionisti in base all’accreditamento ricevuto da Accredia secondo la norma
UNI CEI EN ISO/IEC 17024.
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